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Elisabetta Rollandini
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DISTURBI DELLA VOCE: DISFONIA E IGIENE VOCALE

  • 12 giugno 20178 ottobre 2018
  • by admin

 

 

DISFONIA

COS’È

Si definisce “disfonia” un disordine caratterizzato da alterazione della qualità, dell’altezza e dell’intensità della voce.

 

CAUSE

Organiche
  • malformazioni congenite
  • malattie endocrine o metaboliche
  • infiammazione
  • trauma
  • malattie neurologiche
  • tumori
Funzionali
  • erronee abitudini di utilizzo della voce
  • psiconevrosi
  • disturbi della personalità
Indeterminata
  • disfonia spastica

 

TRATTAMENTO

L’obiettivo della terapia logopedica è il ripristino di una funzionalità vocale, che possa soddisfare le necessità sociali e lavorative del paziente.

  • Trattamento indiretto: modifica delle abitudini vocali del soggetto attraverso norme di igiene vocale; eliminazione degli stress ambientali ed emotivi.
  • Trattamento diretto: correzione dei parametri vocali (altezza tonale, intensità vocale, timbro, attacco vocale, tenuta fonatoria e durata) attraverso l’uso di tecniche specifiche.

L’intervento si avvale di:

  • tecniche di rilassamento e di riduzione della tensione muscoloscheletrica
  • allenamento acustico attraverso l’identificazione e la discriminazione di parametri vocali
  • esercizi di respirazione diaframmatica e accordo pneumo-fonico.

 

IGIENE VOCALE

L’uso della voce è un atto naturale, apparentemente semplice e automatico, ma sono molti i possibili comportamenti scorretti che possono creare affaticamento, irritazione e disturbi vari. Sono problematiche che colpiscono soprattutto i cosiddetti professionisti della voce: gli insegnanti, i cantanti, gli attori, gli speakers, spesso soggetti a patologie delle alte vie respiratorie, come faringiti, laringiti e tracheiti.

Alcune buone pratiche, che ognuno di noi dovrebbe conoscere, aiutano a prendersi cura del proprio apparato vocale, a partire dal modo in cui respiriamo. Se stiamo parlando l’inspirazione deve avvenire per via nasale, mentre a riposo la bocca deve essere chiusa. In questo modo l’aria viene filtrata e umidificata, riducendo la possibilità di infiammazione e di sgradevoli sensazioni di secchezza.

Vanno evitati i raschiamenti e i colpi di tosse ripetuti, che agiscono sulle corde vocali, provocandone lo sfregamento violento, con il rischio di danneggiarne il tessuto. Se non possono essere eliminati, devono essere il più possibile controllati. Un buon sistema è quello di abbassare la testa sul petto e deglutire la saliva oppure di bere un sorso d’acqua.

Sono poi le modalità del nostro eloquio che rischiano di mettere in crisi l’apparato vocale.

Parlare troppo velocemente e restare senza fiato crea stress e tensione, mentre risulta traumatico parlare a voce alta per un tempo prolungato, in ambienti troppo grandi, rumorosi o con un’acustica difettosa. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, anche usare una voce sussurrata affatica le corde vocali, ne impedisce la vibrazione, le irrita e secca la mucosa che le riveste.

Inoltre parlare durante o subito dopo uno sforzo fisico comporta il frizionamento delle corde vocali, con il rischio di provocare noduli, che sono causa di raucedine e altri disturbi della voce.

Il primo suggerimento, anche se può apparire banale, è quello di riconoscere il momento in cui la voce risulta affaticata, riducendo di conseguenza lo sforzo.

È opportuno mantenere sempre un buon livello di idratazione della gola, bevendo almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, curando inoltre la giusta umidità degli ambienti.

Caffeina e teina vanno invece assunte con moderazione, in quanto sono dei diuretici naturali, che tendono a provocare la disidratazione dei muscoli della gola, con conseguente emissione di voce stridula e rauca.

Fumo ed alcolici, ma anche cibi grassi, acidi (come il pomodoro e gli agrumi) e bevande gassate sono fonte di irritazione, così come gli sbalzi termici provocati da bevande troppo calde o troppo fredde.

Contrariamente a quanto si pensa, le pastiglie balsamiche sono controindicate, nonostante diano una momentanea sensazione di sollievo. Infatti la maggior parte dei rimedi balsamici contengono sostanze, come il mentolo, che seccano le mucose faringolaringee, rendendo le corde vocali più vulnerabili alle infiammazioni e alle infezioni. Sono utili invece le caramelle emollienti (miele, camomilla, propoli), che leniscono l’irritazione in atto e reidratano la mucosa, rendendola più elastica e più resistente agli attacchi esterni. Perfino i dentifrici alla menta possono risultare irritanti per la gola.

In caso di faringiti, laringiti e tracheiti un ottimo rimedio naturale è l’infuso di erisimo, pianta dalle proprietà antinfiammatorie e antisettiche. Si prepara lasciando in infusione 4 gr. di sommità fiorite e foglie in 100 ml d’acqua bollente, per 15 minuti. Si può dolcificare con il miele e consumare caldo o tiepido, mai bollente.

Si consiglia poi di alimentarsi con moderazione prima di una qualsiasi esibizione vocale, perché lo stomaco pieno impedisce un adeguato abbassamento del diaframma. Inoltre può agire negativamente sulle corde vocali il reflusso gastro-esofageo: è opportuno coricarsi almeno due ore dopo il pasto serale. Abiti o cinture troppo stretti che comprimono, possono impedire il buon funzionamento degli organi respiratori.

Se l’affaticamento vocale persiste, la raucedine non si risolve e gli episodi di patologie delle alte vie respiratorie si ripetono con frequenza, è opportuno rivolgersi a un foniatra per un esame delle corde vocali. Se necessario, attraverso il trattamento logopedico si potrà ripristinare una corretta e armonica gestione del proprio apparato fonatorio.

 

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